Mi presento, sono Elisa. Non Gioia, davvero. Come dico sempre: quel “gioia” nel mio nome è il sentimento, non una persona. E tornando da Abilmente, ogni volta, mi accorgo più forte del perché.
Mi chiamo Elisa, e ho un sogno: portare a ognunə un momento di lentezza, tranquillità e distacco dai pensieri di ogni giorno. Ho deciso di farlo attraverso un’arte che mette insieme le forme dei mandala e un materiale semplice e potente: la carta.
Sono laureata in architettura. Credo che questo sia il motivo per cui immagino la carta come un oggetto a tre dimensioni, che getta un ombra e offre ogni volta nuove prospettive. In questo modo il mandala si anima, cambia aspetto a seconda di dove ti trovi, della luce e delle stagioni. Si trasforma insieme a te che lo guardi, asseconda i tuoi stati d’animo.
Vengo da una generazione che dalla carta è passata al computer, e anche se ho confidenza con il secondo, continuo a preferire la prima. Per questo scelgo fogli non troppo lisci, che parlino alle tue dita e le accarezzino come sa fare solo un materiale che dentro ha così tanta natura.
Ho anche un master in comunicazione, che mi ha insegnato l’importanza delle parole. Ognuno dei mandala di Fatto con Gioia nasce da una parola e vive in un racconto. Però il mio racconto a un certo punto si ferma. Sospendo le parole per lasciar posto al silenzio, al tuo sguardo e ai tuoi pensieri. A quel momento di quiete mentre sei a tu per tu con il tuo mandala.So che, quando incontrate i mandala, vi riconoscete. Spesso mi dite che questa o quella composizione parla di voi. Allora divento Gioia, con la maiuscola perché è importante, parte del nome che mi sono scelta.
La gioia entra dentro di te, più duratura di una felicità di un minuto, più profonda di una semplice allegria. Per questo mi chiamo Elisa, ma quella che condivido è Gioia.
Notizie dal giardino
Le melagrane del vicino sono sempre più rosse. Più che altro, ci sono, mentre le mie hanno fatto cilecca. In primavera avevamo potato molto (non troppo, ma parecchio), e si è visto nella scarsa quantità di frutti che abbiamo raccolto. A questo aggiungi le piogge e il caldo al momento sbagliato… e capisci che ci riproviamo l’anno prossimo.
Non vedo l’ora che smetta l’umidità (e di conseguenza le zanzare) per andare almeno a sistemare le aiole. Tutto ha bisogno di essere preparato per la prossima primavera.
Come ogni anno, mi ripropongo di cercare piante perenni a fioritura estiva. Poi penso che tanto non le annaffierò, e ci rinuncio. Ma se hai qualche pianta o bulbo da consigliarmi, sai dove trovarmi!
Spesso nelle stories di Instagram ti parlo del mio giardino, perché mi riserva sorprese in ogni stagione, e prendermene cura (anche se troppo poco, e a fasi alterne) mi aiuta a rallentare e radicarmi alla terra. Seguimi per saperne di più, o leggi le mie storie passate!
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