Oggi ti scrivo guardando il mio giardino, e non potrebbe essere altrimenti, vista la voglia di primavera che ho.
Anche tu in questa stagione sei come me, impaziente di ricominciare?
L’anno delle sette albicocche
Quello nella foto è l’albicocco che occupa il centro del mio giardino. Non l’ho piantato io, come gran parte dei fiori e degli alberi qua intorno. L’ho trovato e ne sono stata felice.
È una pianta anziana e piuttosto malandata. Il tronco è avvitato e nodoso, i tre rami in cui si divide pieni di muschio e resina. L’abbiamo guardato a lungo quando abbiamo acquistato la casa, pensando se fosse il caso di tagliarlo, ma poi ce n’è mancato il cuore.
Il primo anno ci ha regalato un tripudio di fiori e un’invasione di api, tanto che bastava appoggiarsi al tronco per essere completamente immersз nel ronzio. Le albicocche che ne sono seguite erano piccole e per metà ricoperte di una patina scura. (Il che non ci ha impedito di farne indigestioni e marmellate, dopo averle sbucciate.)
Subito dopo aver dato i frutti, uno dei rami grandi ha cominciato ad avvizzire, le sue foglie sono cadute in un autunno precoce, e la resina ha cominciato a colare ancora più abbondante. Il giardiniere l’ha tagliato quasi tutto, lasciando solo uno dei rametti laterali che dava segni migliori, e quasi lo stesso ha fatto con il resto dell’albero, che era cresciuto irraggiungibile e disordinato.
L’anno successivo abbiamo dovuto aspettare a lungo i germogli, che hanno fatto foglie su foglie, ma pochi fiori e ancora meno albicocche. Sono state sette, le abbiamo contate e festeggiate una ad una. (E no, non gli ho dato un nome…)
L’anno scorso abbiamo avuto un raccolto un po’ migliore, e quest’anno aspettiamo, guardando fiduciosi le gemme che si ingrossano.
Quella nella foto sopra sono io, era il 2020 e a quasi 50 anni ero alla mia prima, sbagliatissima, fiera.
Tante volte sono la più vecchia o la più inesperta, e tante volte tutte e due le cose. Ogni tanto penso “chi me lo fa fare”, ma poi mi godo il momento, l’esperienza e le persone e festeggio le sette albicocche che riesco a portare a casa.
Ricominciare
È strano come associamo il concetto di “ricominciare” a qualcosa di importante: un lutto, un trasferimento, una malattia. Talvolta questi momenti ci fanno trovare energie insperate, e credo che sia bene ad ogni età, ma mi sono convinta che come l’albicocco possiamo ricominciare ad ogni stagione, dandoci il permesso di farlo qualunque sia la nostra condizione.
Ogni volta che mi trovo davanti ad una scelta importante ci penso: quali sono i motivi che mi spingono a farla? Sono dentro di me o condizionamenti che sento dall’esterno? Mi serve veramente, o la trovo solo divertente?
Ma soprattutto: quali sono le paure che questo bivio mi suscita? Sono paure oggettive, o sto cadendo in qualche spirale con i miei ragionamenti?
Serve tranquillità per farlo, serve uscire da noi stessз e dai nostri schemi soliti. Tante volte basta fare il primo passo, andare a camminare veloci e schiarire le idee.
I primi mandala, dopo quelli del libro, sono nati proprio così: nella ricerca di uscire dal groviglio dei pensieri che il lockdown suscitava. E, nel chiuso, sono stati come aria fresca.
Questo sentimento ha trovato corrispondenza nelle persone a cui li ho fatti provare, e così li propongo anche a te. Nel sito trovi tutte le info per contattarmi e chiedermi di più!
Notizie dal giardino
Foglie verde chiaro e terra scura; questo è il colore del giardino in questa stagione che sta per ricominciare. Le foglie degli iris sono nate da un po’, e adesso mi viene l’impazienza dei fiori. Quanto riuscirò ad aspettare ancora prima di correre in vivaio a comprarne di nuovi?
Spesso nelle stories di Instagram ti parlo del mio giardino, perché mi riserva sorprese in ogni stagione, e prendermene cura (anche se troppo poco, e a fasi alterne) mi aiuta a rallentare e radicarmi alla terra. Seguimi per saperne di più, o leggi le mie storie passate!
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