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{Newsletter} Il coraggio di fermarsi

Cinque anni fa (giorno più, giorno meno) è stato installato il piano della cucina della casa nuova. Usciti gli operai, l’ho guardato con una certa soddisfazione e… mi sono accorta che sarebbe stato un ottimo sfondo per le mie prossime foto su Instagram.
Per un momento mi è mancato il fiato: davvero era la cosa più importante?

Scrivevo un post ogni giorno, un articolo per il blog due volte a settimana. E non dormivo di notte pensando che ero in ritardo con le pubblicazioni, la programmazione, le foto e tutto il resto.

Ho guardato il piano una seconda volta, e mi sono resa conto che mi stavo perdendo.

Da lì mi sono fermata, ho cominciato a scrivere poco, quando ho qualcosa da dire: la mia vita e il mio tempo sono più importanti, e il piano della cucina è lo sfondo solo per i momenti e le cose belle.

Non è stato facile, l’ansia mi ha accompagnata ancora per molto; ancora adesso faccio i conti con qualche rimpianto. C’è voluto coraggio, ma ne vale la pena. Anche per questo sono qui a parlarti dell’importanza di fermarsi, perché la sto sperimentando, e credo che possa migliorare di molto la vita di tuttз, anche la tua.


Parliamo con Lorenza de Le Fettine sul coraggio di fermarsi

Mi chiamo Lorenza, in arte Le fettine ed ho conosciuto Elisa in fiera ad Abilmente, dove è stata un aiuto prezioso per la mia prima volta. A quasi 50 anni ho deciso di rimettermi in gioco, di uscire dal ritmo frenetico del mio lavoro che adoravo ma che mi faceva vivere con la tachicardia.
A soli 24 anni avevo aperto il primo asilo nido privato della mia città, mi sono sposata, ho avuto due bambini, ho comprato una casa, mi sono ingrandita sul lavoro, mi sono separata, risposata, comprato un’altra casa. Tutto di corsa, tutto veloce, tutto con rapidità.
Poi il Covid mi ha messa di fronte alla vita perché mai prima di allora mi ero fermata per 4 lunghi mesi dal lavoro. Mi sono riscoperta, ho trascorso del tempo di qualità con la mia famiglia e mi sono buttata anima e corpo a dipingere. Ho rallentato. Io che sono sempre andata ai 100 all’ora!
Mi è piaciuto talmente tanto che dopo un anno di riflessione, di sedute dalla mia psicologa e di pianti sofferti ho preso coraggio ed ho ceduto la mia attività.

Dopo tre anni, anche se ci sono alcuni momenti di sconforto, credo di aver preso la decisione più giusta della mia vita e non tornerei più indietro. Mi chiedo come potevo sostenere quei ritmi, come riuscivo a fare tutte quelle cose, come e quanto trascuravo i miei bisogni inascoltati per anni.
Non sono nessuno per dare consigli, però per l’ esperienza che mi sono fatta, credo di poter dire che dobbiamo imparare ad ascoltarci molto di più, lasciando da parte i pregiudizi e i condizionamenti esterni.­


Segui Lorenza Maino e scopri il suo lavoro sul sito “Le fettine”, su Instagram e su Facebook


Pomodori nell'orto sul terrazzo

Finalmente buone notizie: abbiamo fatto il primo raccolto dei pomodori del terrazzo! In più, la pianta ha fatto un cespuglio piccolino, florido e grazioso. Devo ringraziare sempre Piccolo Seeds per i semi e il supporto nella scelta.
Dai peperoni invece nessuna buona nuova: fioriscono, crescono, e poi quando sono grandi 4-5 centimetri si seccano. Evidentemente la varietà non è adatta per i vasi.

Agosto è anche il mese dei fichi. Ammetto che sto un po’ trascurando le piante da frutto, ma so che faranno bene anche senza di me. Spero solo in un po’ di pioggia (non tutta insieme, se posso chiedere) in modo da non raccoglierli già secchi come l’anno passato.

Insomma, tutto bene, peccato solo che mi manchino i fiori. Avevo interrato dei bulbi di gladiolo, ma credo che dovrò aspettare il prossimo anno per la fioritura. Le rose sono sparute, più cibo per i bruchi che ornamento, e le ortensie già secche perché abbiamo deciso di non usare l’acqua di casa per dar loro da bere.
Continuo l’appello: conosci qualche pianta perenne che fiorisce in estate? Scrivimi il nome, avrai un posto nel mio cuore e nel mio giardino!

Spesso nelle stories di Instagram ti parlo del mio giardino, perché mi riserva sorprese in ogni stagione, e prendermene cura (anche se troppo poco, e a fasi alterne) mi aiuta a rallentare e radicarmi alla terraSeguimi per saperne di più, o leggi le mie storie passate!­­­­


Semi di allegria: il bubble tea

Nell’estate 2024 (meglio tardi che mai) ho scoperto il bubble tea. In pratica, si tratta di una base di thé verde freddo, a cui vengono aggiunti degli sciroppi e soprattutto le boba, bolle di farina di tapioca che racchiudono un liquido aromatizzato.
Oltre a essere dolce e rinfrescante, il bubble tea è divertente: ogni bolla che si fa scoppiare in bocca regala una sensazione buffa, e a me pare quasi di tornare bambina!
Questo è il seme che ti regalo questo mese: concediti anche tu di provare un bubble tea, e poi scrivimi com’è andata!


Nel frattempo ascolta: “Le mille bolle blu” (Mina, 1961)


Questa è la newsletter che ho inviato agli abbonati ad agosto 2024, in una versione più adatta al web. La trovi con tutte le altre nell’apposito archivio. Mancano solo le ultime, che sono riservate a chi si abbona!

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