La carta è un materiale molto semplice e alla portata di tutti, ma questo non significa che sia tutta uguale.
Scegliere la carta giusta è forse la fase più importante di ogni progetto, e una delle prime da fare, perché con la sua qualità può dare un carattere particolare ai lavori.
Al contrario, una carta non appropriata può compromettere l’esito di una presentazione, o la sua durata nel tempo.
Ho raccolto alcuni aspetti che differenziano un tipo di carta dall’altro, spiegando quali sono state le mie scelte per i mandala. Sono sicura che la lettura ti sarà di ispirazione, e che probabilmente avrai dei punti di vista diversi dai miei! Il dialogo è aperto: scrivimi le tue opinioni nei commenti, o all’email info@fattocongioia.it.
Grammatura e consistenza
La grammatura della carta esprime il suo peso, calcolato in grammi per metro quadrato. In pratica è come se potessimo ritagliare un quadrato dalla nostra carta, con il lato di un metro, e poi pesarlo.
Più alto è questo numero, più spessa è la carta. I fogli da fotocopie misurano 70-90 g/mq, quelli da disegno circa 120 g/mq, e i cartoncini vanno da 200-220 g/mq fino a 400. I materiali ancora più spessi si indicano solitamente con lo spessore (1 mm, 2mm ecc.).
La consistenza è una misura più soggettiva, ma di cui tuttз abbiamo esperienza: alcuni fogli sono più resistenti alla piegatura e alla curvatura, altri sembrano più morbidi. Alcune lavorazioni, come ad esempio la calandratura, rendono i fogli più consistenti senza alterarne la grammatura.
In generale, le carte di buona qualità sono più consistenti di quelle poco costose.
Per i mandala 3D serve una carta resistente alla curvatura, che non si sfibri durante la lavorazione. Al tempo stesso, alcuni pezzi devono essere piegati più volte con facilità e senza l’uso di strumenti particolari.
Per questo ho scelto una grammatura più leggera di quella solitamente usata per il quilling: i fogli da cui taglio le strisce pesano 135 g/mq in modo da offrirmi la consistenza unita alla piegabilità.
Finiture e marcature
La superficie della carta può essere liscia, come ad esempio quella dei fogli da fotocopie, oppure avere una finitura particolare. Ad esempio, esistono carte metallizzate, oppure floccate, cioè con una superficie vellutata.
Le finiture che più ci interessano sono le marcature: rilievi impressi sulla superficie della carta in fase di produzione, quando è ancora umida. I fogli marcati, a parità di grammatura, hanno una maggiore consistenza e un aspetto più prezioso, oltre che essere spesso più piacevoli al tatto.
Bisogna fare attenzione quando si sceglie una carta marcata, perché i rilievi possono aiutare o meno nel lavoro che si vuole fare. Ad esempio, per il quilling sono adatte le carte lisce o poco marcate. Vanno bene anche quelle a piccole righe (cioè vergate), ma facendo attenzione che le strisce siano ritagliate perpendicolarmente al motivo.
Per ora nei kit uso solo carte lisce, senza alcuna marcatura, perché trovo che siano più tolleranti anche verso le pieghe o le curvature leggermente imprecise.
Nell’opera per la mostra “Interpreta un Ritratto” ho usato fogli diversi, perciò il nero è vergato con righe leggerissime. È stato molto piacevole provare anche quell’effetto, perciò sto cercando una carta che abbia la stessa texture e venga prodotta in molti colori. Ne conosci qualcuna? Fammelo sapere!
Colorata o stampata?
Ci sono due modi per avere carte colorate: tingerle direttamente nell’impasto, oppure stendere uno strato di colore sulla superficie del foglio finito. Nel primo caso si otterrà una carta di colore uniforme, sia sulla superficie, sia sullo spessore.
Le carte colorate in superficie possono essere tinta unita, oppure stampate con motivi, su un lato oppure su entrambi. Per questo la gamma dei colori è molto più ampia.
Per scegliere la carta giusta per il tuo progetto, tieni conto che, tagliando i fogli, si vede il colore della base sullo spessore: una specie di “sandwich” con una sottile striscia tinta unita al centro. Per questo in genere non vengono usati per il quilling.
I miei kit contengono, per ora, solo strisce a tinta unita, di cartoncino colorato in pasta.
Nel Natale del 2021 ho provato a sperimentare alcuni mandala con le carte meravigliose di Manamant Paper Tales, stampate su un solo lato: mi sono accorta che bisogna fare molta attenzione agli effetti differenti sulle due facce, e penso che per un po’ rimarrò sulla mia scelta!
Questione di toni
La gamma delle carte è molto ampia, e ogni produttore ha le proprie preferenze sulle tonalità da usare.
Spesso le grandi cartiere hanno due linee: una con la carta colorata, destinata per lo più alle scuole, e una con toni neutri da usare per le belle arti.
I colori, a loro volta, possono essere più o meno accesi, e i neutri più tendenti ai toni caldi o ai freddi.
Se vuoi la carta di un dato colore, prendi il tempo di girare qualche cartoleria in modo da poter vedere la produzione di diversi marchi: magari non troverai esattamente ciò che cerchi, ma ci andrai più vicino possibile.
Comprando online, non è facile capire il colore esatto della carta da acquistare, perciò spesso bisogna affidarsi alla buona sorte, o scegliere un negozio che spedisca dei campioni in piccole quantità.
Forse non ci hai mai pensato, ma anche il tono del bianco varia da cartiera a cartiera: se ne hai la possibilità, accosta due cartoncini bianchi di provenienze diverse, e di solito noterai che uno tende più verso il giallo, e l’altro vira all’azzurro. Il primo si definisce “bianco panna” o “bianco caldo”, mentre il secondo è “bianco freddo” o “bianco ottico”. Per i miei lavori preferisco il bianco ottico, ma so che sono una delle poche!
I miei mandala sono sempre molto colorati, perciò ho scelto carte da disegno di fabbricazione tedesca, che hanno una gamma di 50 colori diversi.
Fra un blocco e l’altro ci possono essere lievi differenze nei toni: anche se le grandi cartiere cercano l’uniformità, è difficile che partite di carta diverse abbiano esattamente lo stesso colore.
Il migliore rapporto fra qualità e prezzo
In commercio esistono tantissime carte, provenienti da cartiere diverse e da tutto il mondo. Il loro costo può variare di molto, anche a parità di uso.
In genere (ma non sempre), i fogli più costosi sono anche di qualità migliore: tengono meglio l’inchiostro, la piega o la curvatura, oppure i loro colori sono più stabili nel tempo.
Nello scegliere la carta giusta per i tuoi progetti, tieni conto anche dell’uso che ne farai: se si tratta di un esperimento, o di un lavoro personale, concediti carta di più bassa qualità; se invece devi presentarti al meglio, non lesinare, perché il prezzo che paghi migliorerà di molto il risultato!
I fogli che uso per i mandala 3D sono fatti di semplice carta da disegno, di fabbricazione tedesca. Prima di proportela nei kit mi sono assicurata che abbia una buona resistenza alla luce, oltre alle qualità meccaniche che mi servono.
Mi chiedo spesso se valga la pena usare cartoncini più costosi, ma per ora non ho trovato nessun marchio che mi garantisca una qualità uguale e una gamma di colori come quella che uso ora. Forse non è il meglio che posso acquistare, ma per ora è quello che garantisce a me e a te il migliore risultato!
Scegliere la carta giusta… anche per l’ambiente!
Ho dedicato un intero articolo alla carta come materiale sostenibile. Ormai le grandi cartiere si assicurano tutte di usare materie prime provenienti da fonti certificate con il marchio FSC (o equivalenti), ma in ogni caso vale la pena controllare!
Lo ammetto, la carta e le sue qualità sono uno dei miei argomenti preferiti. Con questo articolo spero di averti appassionatə così come mi appassiono io!
Se vuoi condividere con me i tuoi pensieri in merito, lascia un commento qui sotto, scrivimi oppure cercami su Facebook e Instagram!
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