Trovare una parola che ci guidi, nel lavoro o nella vita privata, può aiutarci a orientare i nostri pensieri e le nostre azioni nella direzione che desideriamo. La possiamo decidere in qualunque momento, soprattutto nei periodi di cambiamento o di confusione. Farlo all’inizio di un nuovo ciclo, anche simbolico come può essere il cambiamento dell’anno, può diventare un piccolo rituale per dare forma alle nostre giornate.
Se vuoi seguire anche tu questa tradizione, ti racconto come puoi scegliere la tua “parola dell’anno”.
Che cos’è una “parola dell’anno”?
La parola dell’anno può essere una sola, oppure una frase. Può essere un’esortazione, oppure un sussurro da tenere a mente. Puoi averla pensata tu, oppure ascoltata da qualche parte e subito adottata. Insomma, non c’è una regola fissa, e non ce n’è una giusta o sbagliata.
L’importante è che sia significativa per te. Magari non sceglierla troppo lunga, perché poi è difficile da tenere a mente… ma magari invece va bene anche una canzone, o una poesia! 😉
Ricorda solo che ti deve durare, non vale cambiarla ogni momento.
Scegliere la parola dell’anno proprio in corrispondenza del cambio di data serve anche a questo: a darsi una scadenza. Può capitare che per i primi mesi ti crei difficoltà, o faccia fatica a seguirla, ma fa parte del gioco. È come quando vai a correre, all’inizio ti pare di avere i muscoli bloccati, ma poi, man mano che ti sciogli, cominci a stare bene.
Ecco, la parola dell’anno serve a farti stare bene dove sei, a ricordarti una cosa importante (per te!) e a ricordarti di farle spazio qualunque cosa succeda.
Come scegliere la parola dell’anno
Molte persone hanno un rituale, una meditazione o un momento preciso per scegliere la parola dell’anno. Di sicuro funziona, ma non è necessario.
Altri invece semplicemente aspettano che si presenti. Può capitare che sia in tempo per la fine di dicembre oppure no. Questo metodo non fa per me, perché rischio di distrarmi e lasciar passare il momento giusto.
Solitamente inizio a pensarci dopo l’estate. Così come per i nomi dei mandala, anche per la mia parola dell’anno cerco di mettere a fuoco un concetto, un’attenzione di cui ho bisogno, un punto che mi fa un po’ male e su cui voglio insistere.
Spesso mi vengono in mente dei termini molto vicini fra loro, che assomigliano a quello che sto cercando ma non lo centrano ancora con la precisione che voglio. Allora comincio a ripeterli, in mente o allineandoli su un foglio di carta. Ne scarto alcuni, ne tengo altri. Individuo sinonimi, e altre parole ancora di significato affine.
In genere è un’attività che compio a tempo perso, quando sto camminando, ho un lavoro ripetitivo da fare, o la sera prima di dormire.
Non so bene come succede, ma da tutto questo ad un certo punto emerge una parola, che mi si presenta più chiara delle altre, e quando ci ripenso pare che tracci una direzione. Quella, e solo quella, sarà la mia parola per l’anno successivo.
Cosa faccio ora?
Una volta scelta la parola dell’anno, cosa si fa? Credo che ciò che viene dopo dipenda dai gusti e dal carattere di ognunə. Così come non c’è una parola “giusta” o “sbagliata”, né un modo migliore per sceglierla, allo stesso modo non c’è un modo giusto per usarla.
Questa parola è per te; non serve dirla a nessuno, metterla sui social, scriverla su una maglietta o metterla come screensaver del cellulare. Se vuoi farlo, procedi pure, ma non sentirti in obbligo.
Quando è quella giusta, non serve nemmeno che ti ricordi di pensarci: vedrai che ti verrà in mente quando ne hai bisogno, o quando meno te la aspetti.
Di seguito ti dò due suggerimenti che secondo me possono aiutarti a renderla ancora più tua. Se vuoi aggiungerne altri, ti aspetto nei commenti!
Disegna la tua parola
Mi piace pensare che ogni parola abbia un colore e una forma. Disegnarla mi aiuta a darle profondità e sfumature visuali.
Per me, naturalmente, “disegnare” significa costruire un mondo fatto di forme tridimensionali e colori, così come vedi nelle foto di questo articolo. Ma non serve così tanto: basta schizzare con semplicità il bordo della scritta, e prendersi un momento per riempirla o circondarla di segni e colori.
Puoi anche chiudere gli occhi e visualizzare la tua parola colorata, oppure stamparla sopra a una fotografia presa dal web che la rappresenta (l’ho fatto nel 2018 con “Respira!”, puoi vedere il risultato nel mio vecchio blog).
Medita la parola dell’anno
Quando hai disegnato la tua parola, puoi tenere il foglio sotto mano, o meglio ancora appenderlo, per fermarti ogni tanto e pensare a cosa rappresenta ora per te, a come ti può aiutare.
Due anni fa ho pubblicato un post dove spiego con semplicità come meditare la parola dell’anno (o qualunque parola, in effetti). C’è anche un mandala da stampare con uno spazio al centro dove puoi scrivere: usalo se vuoi, e poi fammi sapere se ti è servito.
Sono felice che tu sia arrivatə fino a qui. Hai già provato a scegliere la tua parola dell’anno, o è la prima volta? Lascia un commento e raccontamelo, se ti va, oppure ci vediamo su Facebook e Instagram per parlarne!