I mandala, nella scuola primaria, vengono spesso usati sotto forma di disegni da colorare. Dovrebbero essere rilassanti per gli alunni, e comunicare loro un senso di armonia, ma finiscono per essere solo un ulteriore spazio da riempire con le matite, senza nemmeno poter scegliere in libertà come farlo.
Per questo voglio condividere con te alcuni pensieri e suggerimenti su come puoi utilizzare i mandala a scuola, senza farli diventare una noia.
Perché si propongono i mandala nella scuola primaria
Far colorare i mandala dovrebbe portare principalmente due benefici.
Il primo, legato alla forma stessa, è quello che ho sottolineato anche in altri articoli: l’armonia e la regolarità dei tratti rilassano gli occhi e la mente. Inoltre, una volta colorati, i mandala sono un piacevole oggetto decorativo che attira i complimenti e dà soddisfazione a chi l’ha completato.
Un altro è di carattere più pratico: soprattutto nei primi anni della scuola primaria, c’è bisogno di sviluppare la manualità fine necessaria per la scrittura. Perciò colorare delle forme, come possono essere quelle dei mandala, aiuta ad affinare questa capacità.
I mandala non sono per tutti
Carз insegnanti, tenetevi forte. Vi faccio una rivelazione: ai ragazzi della scuola primaria, in genere, non piace colorare.
Come sai già, la maggior parte delle attività nei primi anni prevede di riempire degli spazi a matita, perché è semplice e non richiede calcolo né scrittura. Anche se indispensabile, è il più delle volte un processo ripetitivo e monotono.
Aggiungere anche una forma in più come il mandala, pensando che sia un’alternativa, senza un’adeguata preparazione diventa solo un compito ulteriore, magari non adeguatamente compreso e apprezzato.
Quando un adulto colora, lo fa per scelta. Perciò l’effetto tranquillizzante e rilassante dei mandala è il risultato non della forma in sé (che non è magica), ma di un percorso.
Per cosa possono aiutare i mandala nella scuola primaria?
Con le premesse qui sopra, ha ancora senso proporre i mandala nella scuola primaria? Sicuramente sì, non dando per scontato che abbiano un potere calmante, ma facendo in modo che possano aiutare ad alleggerire e introdurre visivamente concetti difficili, soprattutto per quanto riguarda la matematica e la geometria.
In questo modo si possono aiutare anche gli alunni con modalità di apprendimento divergenti a capire e memorizzare più facilmente.
Le tabelline
Ogni mandala è formato da settori tutti uguali in numero almeno pari a 3. Disponendo armonicamente elementi dello stesso tipo in ciascuno dei settori si può far rappresentare visivamente allз alunnз la moltiplicazione. Di solito lo si fa in righe e colonne, e proprio per questo un cerchio può interrompere la monotonia.
Per dividere un cerchio in settori uguali senza difficoltà, puoi usare la base universale per mandala che ho pubblicato nel tutorial “Come disegnare un mandala“.
Le divisioni/frazioni
Un mandala è una torta divisa in fette. Credo che basti dire questo perché a ognunə di noi tornino in mente le spiegazioni delle divisioni e delle frazioni che abbiamo ricevuto da piccolз.
Di nuovo, usare un mandala, e magari un Mandala 3D, aggiunge un elemento visuale e plastico alle rappresentazioni da disegnare e colorare.
Simmetrie, rotazioni e traslazioni
I mandala sono impostati principalmente su due tipi di simmetria: quella assiale e quella centrale.
Nel primo caso, evidente soprattutto nelle composizioni con un numero di lati pari, la parte destra è specchiata rispetto alla sinistra, e questo aspetto viene percepito ancora di più rispetto alla rotazione degli elementi.
Nel caso dei mandala a simmetria centrale, invece, si rende evidente la rotazione.
Facendo costruire un mandala su una griglia, disponendo oggetti o forme uguali, anche presi dalla natura, i concetti di simmetria, rotazione e traslazione si liberano dalle difficoltà del disegno risultando più intuitivi.
Aiutare la mobilità fine e l’attenzione
Proponendo i mandala alla scuola primaria, ma senza disegnarli, viene aiutata in ogni caso la mobilità fine e l’attenzione. Per lз alunnз dei primi anni si può pensare di usare elementi naturali colorati, e insistere sull’allineamento corretto, mentre lз più grandi possono cimentarsi con la costruzione dei pezzi come propongo nel mio libro “Mandala 3D”.
In questo caso, si mette in gioco la capacità di misurare, tagliare e piegare, e riprodurre movimenti dati.
Interdisciplinarietà
I mandala hanno una storia molto antica, che ho cercato di riassumere tempo fa in un articolo. Hanno significati spirituali, ma soprattutto forme riprese dalla tradizione artistica occidentale.
Perciò, far costruire un mandala può aiutare a parlare di arte ed architettura, e comprendere le regole e i simboli che hanno guidato i gli artisti e i costruttori dei secoli passati.
…e se è troppo difficile?
Il metodo dei Mandala 3D è nato con il libro che ho scritto nel 2020 per Giunti, ed è pensato per essere praticato autonomamente a partire dagli 8 anni. Da allora è stato testato da genitori, adultз e ragazzз (che me l’hanno anche portato per gli autografi! 😊) e soprattutto insegnanti che si sono trovatз bene e continuano a proporlo.
Per leggere il resoconto di un esperimento meraviglioso, fatto in una classe quinta, guarda il post di Maestra Clara da cui è tratta la fotografia qui sopra.
Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia dato qualche spunto.
Hai un’idea per quanto riguarda i mandala, ma non sai come proporla? Hai fatto un laboratorio nella tua classe usando questi metodi? Scrivimi, così ne possiamo parlare oppure lascia un commento qui sotto.