Se anche tu, come me, sei natə negli anni ’70 o ’80, ricorderai le quantità industriali di colla vinilica che si adoperavano a scuola, spalmate col pennello grande. Era un liquido color latte che arricciava i fogli e si appiccicava alle dita, tanto che poi ci divertivamo a “fare le pellicine” e toglierla tutta insieme.
Bene, sono qui per dirti che c’è un altro modo per usare la colla vinilica, che non bagna così tanto, incolla subito e non riveste le dita. Il trucco è usare uno di questi strumenti: lo stuzzicadenti che consiglio nei kit, oppure il tubetto per la colla con la punta.
La colla vinilica
La colla vinilica (in inglese PVA glue) è irrinunciabile per chi lavora la carta, perché è fluida e semplice da usare, e soprattutto incolla in modo praticamente permanente.
In più, è di facile reperibilità: si trova nella maggior parte delle cartolerie, nei supermercati e in molti altri negozi. La conosciamo per lo più con il nome commerciale di Vinavil.
Essendo molto liquida, tende però a bagnare e arricciare i fogli, e impiega molto tempo per asciugare.
Come ovviare a questi due inconvenienti? Semplice: usandone pochissima alla volta.
Stuzzicadenti o tubetto con la punta?
Nei kit consiglio uno strumento poco tecnologico, ma molto efficiente per distribuire la colla: uno stuzzicadenti!
Fin da quando ho scritto il libro “Mandala 3D” ho cercato una soluzione semplice e alla portata di tutti per prendere poca colla alla volta e spalmarla senza sprechi, evitando di bagnare troppo la carta.
Uno stuzzicadenti mi è sembrato la migliore alternativa: solitamente ne abbiamo qualcuno in casa (o possiamo reperirlo facilmente), e la sua punta consente di appoggiare una piccola goccia di colla esattamente dove ne abbiamo bisogno in quel momento.
Il tubetto per la colla con la punta fa esattamente la stessa funzione: distribuisce la colla vinilica dove serve, a piccole gocce che escono dall’ugello solo quando si schiaccia il flacone con le dita.
Infatti il contenitore per la colla è piccolo e morbido, proprio per essere tenuto facilmente in mano e funzionare come dosatore.
Di solito, questo tipo di flaconi è venduto vuoto, e va riempito con la colla vinilica prima dell’uso.
Se ne acquisti uno, ti consiglio di travasare la colla solo quando sai che la adoperi, perché tende a rapprendersi molto facilmente. Per lo stesso motivo, conviene versarne solo per meno di metà della sua capacità.
L’ugello di metallo spesso si blocca quando la colla si solidifica al suo interno. Per evitarlo, al termine del lavoro tieni il flacone in verticale e fai uscire tutta la colla presente nel tubicino schiacciando.
Se questo non bastasse a tenerlo libero, procurati uno spillo sottile con cui rimuovere i residui di colla dall’ugello prima di iniziare a lavorare.
Uno spillo può funzionare bene anche come tappo al posto del cappuccio in silicone con cui molti flaconi vengono venduti. Assicurati che lo sia in acciaio inossidabile, altrimenti quando fa la ruggine macchierà tutta la colla nel flacone. (Te lo dico per esperienza personale!)
Se la colla nel tubetto dovesse addensarsi troppo, svita il tappo e scaricane il più possibile. Poi lascia tappo e flacone a bagno per una notte in un contenitore con acqua tiepida. Alla mattina sciacqua accuratamente, tornerà come nuovo!
Come usare la colla con la punta per realizzare i mandala
Esattamente come si fa con lo stuzzicadenti, di solito uso il tubetto con la punta solo per chiudere i singoli elementi, ma non per incollarli al foglio.
Tuttavia, al posto di intingere gli elementi nella consueta goccia di colla sul piattino, si può anche distribuire un sottile filo di colla sulla parte da incollare, e posizionarli così sulla base. Solitamente non lo faccio perché mi sembra di impiegare più tempo e di essere soggetta più facilmente agli sbagli.
Se ti appassioni ai mandala e ti capita spesso di costruirne, il flacone con la punta è sicuramente un acquisto da fare, tanto più che costa poco e può servire per altri incollaggi precisi.
Spero che questo articolo ti sia stato utile. Se hai dubbi o domande, lasciale nei commenti qui sotto oppure scrivimi un’email.
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